Caro Fitalia ti scrivo.

Caro Fitalia ti scrivo.

Ciao Fitalia ho deciso di scriverti poiché dopo le premiazioni del 26 settembre mi sono ripromesso di farlo.

1. Inizio subito con il motivo per cui NON ti scrivo, che è il giudizio della giuria, che rispetto in toto e che non mi sognerei mai e poi mai di mettere in discussione. Anzi a questo proposito, credo sia opportuno farti i complimenti perché ho notato con piacere che per la prima volta hai pubblicato i nomi dei giurati, in segno di assoluta e totale trasparenza d’intenti, bravo!

Ma

2. Posso chiederti perché hai deciso di far venire a Salerno 10 compagnie finaliste da tutta Italia (nord compreso) considerando che ne avresti premiate molte meno?
Ok, mi dirai che era scritto sul bando etc…e sono assolutamente concorde con te nel non rivelare niente a nessuno prima della proclamazione…

ma permettimi ancora

3. Non pensi fosse il caso, quanto meno, di provare a “motivare” la presenza delle compagnie finaliste (visto che tali e quindi meritevoli), magari con un soggiorno gratuito per 2/3 componenti, una cena a fine serata o qualunque altra cosa che giustificasse COMUNQUE la presenza al teatro Augusteo da ogni dove?

 

Teatro-Augusteo-di-Salerno

E ancora:

4. Non sarebbe stato carino far trovare alle suddette associazioni un comitato d’accoglienza, che so, almeno un posto riservato in teatro? Stupidaggini per carità!
5. Ben sapendo che molte compagnie, nonostante si fossero fatte molti km, pagate le spese di viaggio e di soggiorno etc, sarebbero GIUSTAMENTE tornate a casa a mani vuote, non potevi provvedere almeno ad un attestato di finalista, un mazzo di fiori o qualunque cosa che ricordasse in ogni caso l’ottimo piazzamento?

Ti chiedo tutto questo perché voglio fare assieme a te delle considerazioni costruttive, provando, magari, a buttar là dei consigli che magari potrai utilizzare, se vorrai, per evitare di fare sentire le compagnie come mi sono sentito io, e cioè un po’ abbandonato a me stesso, quasi d’impiccio fatto molto più importante che non quello di vincere o meno un premio, spero mi capirai.
6. Ho usato il temine “impiccio”, non a caso. Infatti per ben due volte /nelle rispettive nominations (Attore e Attrice protagonista) il presentatore ha incredibilmente e ripetutamente sbagliato ALLO STESSO MODO sia il nome dello spettacolo che il mio.
Per la cronaca lo spettacolo che ho candidato all’iniziativa s’intitola Oh Dio mio! e non Oh mio Dio!
E dal 1987 mi chiamo Claet e non Clet.
Perdonami se guardo anche il cosiddetto pelo nell’uovo, ma costituisce la ragione per cui mi sono fatto 1000 km, sai com’è!
7. Al di là delle battute, la sensazione che ti lascia sulla pelle un’esperienza come quella vissuta sabato sera, davvero non credo sia da raccomandare ad alcuno, a meno che l’obiettivo Fita sia un altro e cioè come diceva uno degli ospiti dell’altra sera: “Ne rimarrà solo 1”!

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Io che da 2 anni e chissà se arriverò a 3, anche grazie al tuo contributo, sono riuscito ad organizzare il festival Ankon d’oro avrei agito (per certi agisco) nel seguente modo rispettivamente riprendendo punto per punto quanto sopra:

1. Farei esattamente come hai fatto tu, anzi lo faccio.
2. Considererei la mia posizione geografica per valutare se mi potessi permettere di far venire tutte le compagnie finaliste da tutta Italia o meno.
3. Per mantenere il segreto sull’esito delle premiazioni fino alla fine (su 5 compagnie partecipanti) mi impegno ad offrire il soggiorno, la cena per 2 persone, un pacco dono di prodotti tipici e un mini tour della città da me organizzato e condotto.
Non credo sia un problema per te prendere spunto da quanto sopra durante l’appuntamento più importante dell’anno! E non è finita…
4. Faccio di tutto per andare a ricevere le compagnie, accompagnarle in Hotel, verificare che si trovino bene, che si conoscano, per quanto riescano, e che vivano un’esperienza culturale e di conoscenza del territorio quanto più indimenticabile possibile…e non solo per questo vedo di riservargli un posto a teatro per la serata.
5. Mi preoccupo a che ogni compagnia salga sul palco, riceva l’attestato di partecipazione, possa dire, se vuole, ciò che pensa e vada a casa, mal che vada, con un pacco di prodotti tipici, un po’ di Ancona nel cuore, la pancia piena e l’Hotel saldato.
6. Preparo le slide della nominations e anche il presentatore per tempo, personalizzo gli attestati e coinvolgo attivamente chi deve leggere, scrivere o altro…e se ho dei dubbi chiamo per tempo chi di dovere.
7. Fermo restando che, nonostante l’impegno, tutti possiamo sbagliare o non riuscire a raggiungere gli obiettivi che umanamente ci prefiggiamo, la cosa che credo tu non debba mai far venir meno è l’uso del buon senso.

Nel mio caso specifico, visto che sarei comunque tornato a casa con due nominations e basta, considerato che non si trattava di un festival a partecipazione e che comunque avrei avuto una rappresentanza attiva nella persona della presidente Fita Marche etc e tenuto conto di tutto quanto sopra, di cui mi sono dovuto occupare da me (e per fortuna, poiché se avessi aderito alla convenzione per i partecipanti alla Festa del Teatro avrei speso quasi 4 volte di più); fossi stato al tuo posto avrei fatto in modo ALMENO che nella lettera di convocazione fosse chiaro che “finalista” non necessariamente volesse dire anche altro…non c’è nulla di male, dico davvero credimi!!
In questo modo non avresti avuto un buco di partecipazione, mi avresti evitato un viaggio a vuoto con relative spese nel periodo più caldo della mia storia teatrale e non mi avresti lasciato con un palmo di naso (PER L’ORGANIZZAZIONE E L’ACCOGLIENZA, SIA CHIARO).

Per come hai agito invece sembra che:

Dovessi riempire il teatro cercando di far essere presenti più persone possibile costi quel costi
Dovessi trovare qualunque tipo di soluzione affinché alla festa del teatro, fosse anche l’ultimo giorno, ci fossero quanti più personaggi possibile
Dovessi cercare di risparmiare su tutto, anche sulla voglia di coinvolgere attivamente le persone.

Non ci crederai ma mi sono trovato ad invidiare compagnie che non sono rientrate per nulla fra i 10 finalisti e che, non te la prendere, penso siano state molto più fortunate di quelle che, come me, hanno dovuto affrontare un lungo viaggio e relative spese per nulla o quasi.

E’ questo a cui ambisci caro Fitalia?

Io non credo.

Allora fai tesoro delle mie parole e un ultimo consiglio…fai della serata finale un evento degno di essere vissuto pienamente!

Lo dico perché ti voglio bene e a te ci tengo…tanto!

Forza allora!!!