Proposte per un miglioramento e aggiornamento dei bandi di concorso teatrale amatoriale: verso una maggiore trasparenza e inclusività

Proposte per un miglioramento e aggiornamento dei bandi di concorso teatrale amatoriale: verso una maggiore trasparenza e inclusività

Premessa:

Con questo post non intendiamo imporre regole o insegnare a nessuno come organizzare un concorso teatrale amatoriale.

Piuttosto, desideriamo avviare un dialogo costruttivo per allineare le legittime richieste degli organizzatori con le esigenze del teatro non professionistico, che oggi si articola tra associazioni culturali, enti del terzo settore e realtà, sia dell’una che dell’altra ‘tipologia’, affiliate a organizzazioni nazionali.

Obiettivo:

Il nostro obiettivo è quello di invitare ad aggiornare i bandi di concorso, rendendoli più chiari, semplici, inclusivi e rispondenti alle normative che regolano il teatro amatoriale e il mondo associativo del terzo settore.

Metodologia:

Proporremo un’analisi critica di alcuni punti “standard” di un ipotetico bando di concorso, suggerendo miglioramenti e semplificazioni concrete.

Analisi e proposte di miglioramento:

1. Partecipanti:

  • Sostituire “Compagnie e Gruppi Teatrali” con “Associazioni culturali e/o enti del terzo settore regolarmente costituiti”: questa formulazione è più precisa e giuridicamente definita, distinguendo il teatro amatoriale da quello professionale.
  • Richiedere/verificare l’iscrizione al RUNTS come prova di non professionismo e relativa assicurazione: questo garantirebbe la serietà dei partecipanti e semplificherebbe le verifiche.

2. Tipologie di spettacoli:

  • Definire i generi ammessi in modo positivo, specificando caratteristiche come durata e presenza di intervalli: questo eviterebbe di escludere ingiustamente alcune forme di teatro.
  • Evitare di escludere a priori generi come monologhi o spettacoli mimici: la creatività non dovrebbe essere limitata a priori.

3. Quota di partecipazione:

  • Valutare l’eliminazione della differenza di prezzo a seconda del numero di spettacoli presentati: una quota fissa con un tetto massimo di candidature sarebbe più equa e trasparente.
  • Assicurarsi di inviare la ricevuta di pagamento: un’attenzione fondamentale per la correttezza e la tracciabilità delle transazioni.

4. Versamenti:

  • Eliminare la richiesta di specificare il nome dell’associazione nella causale: i conti correnti intestati alle associazioni dovrebbero essere sufficienti per l’identificazione del pagante.

5. Liberatoria alla messa in scena:

  • Richiedere la liberatoria solo in caso di selezione allo spettacolo: questo eviterebbe inutili adempimenti burocratici per le compagnie non selezionate.

6. Scheda di presentazione:

  • Incentivare la creazione di un sito web con sezioni/pagine dedicate agli spettacoli: questo permetterebbe di fornire informazioni complete e aggiornate in modo più efficiente e trasparente.
  • Richiedere il più possibile i link dei siti web, limitando il più possibile la compilazione di schede o form con informazioni spesso già presenti o comunque ridondanti: una soluzione più veloce e sicura!

7. Foto di scena:

  • Richiedere le foto di scena in alta risoluzione solo in fase di selezione: questo eviterebbe di gravare inutilmente sulle compagnie in fase di candidatura.
  • Suggerire di valutare l’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale per creare immagini in alta risoluzione da foto di bassa qualità se necessario: una soluzione innovativa per ovviare all’eventuale mancanza di foto adatte in caso di selezione.

8. Video dello spettacolo:

  • Proporre l’utilizzo di servizi di streaming che permettono la visione privata del video tramite link: questo eviterebbe la necessità di caricare e scaricare il video, semplificando la fruizione e la condivisione.
  • Raccomandare di mantenere gli spettacoli completi in modalità privata: non solo la tutela del diritto d’autore è fondamentale ma anche spoilerare tutto online non è il massimo.

9. Compensi:

  • Evitare i rimborsi spese e richiedere fatture o accordi per erogazioni liberali: questo garantirebbe una maggiore trasparenza e regolarità nei rapporti tra organizzatori e compagnie.
  • Richiedere P.Iva, codice fiscale e codice univoco: dati necessari per la corretta gestione amministrativa e fiscale.

10. Autocertificazioni:

  • Partiamo dal presupposto che ognuno di noi può dichiarare il falso e quindi? Evitiamo il più possibile di richiederle! Perché invece non chiarire nel bando i termini di responsabilità del legale rappresentante in caso che vi siano delle irregolarità?
  • PS Ogni ETS iscritto al RUNTS deve obbligatoriamente assicurare i propri soci-volontari!!!! Quindi stop alle autocertificazioni e richieste di invio polizze agli ETS!! 😉

11. Esclusioni da attuare:

  • Per i gruppi non regolarmente costituiti
  • Per le associazioni che non assicurano i propri iscritti
  • Per i professionisti e le realtà amatoriali o ETS che se ne servono come lavoratori dello spettacolo regolarmente retribuiti in relazione allo specifico lavoro candidato
  • A parte il caso dei festival o delle rassegne teatrali private delle organizzazioni nazionali a cui è legittimamente limitata la partecipazione ai rispettivi iscritti, per il resto sarebbe opportuno non discriminare alcuna altra realtà amatoriale o del terzo settore se legittimamente costituita, assicurata e per di più se iscritta al RUNTS a parte quelle indicate nel precedente punto! 
  • Ricordiamo che l’agibilità Inps ex Enpals non può costituire discriminante perché lo stesso INPS ha specificato che per le compagnie amatoriali, oggi in parte ETS, tale agibilità non è da considerarsi salvo nei casi di utilizzo di lavoratori dello spettacolo regolarmente retribuiti, condizione, come abbiamo visto, già discriminante di suo.

Conclusione:

Le proposte presentate in questo post rappresentano un punto di partenza per un miglioramento concreto dei bandi di concorso teatrale amatoriale.

Invitiamo tutti coloro che organizzano un festival o una rassegna di teatro amatoriale o non professionistico ‘aperti’ a contribuire al dibattito (nei nostri canali social) e a condividere le proprie esperienze e idee fondate sulle giuste regole per costruire un sistema teatrale amatoriale più inclusivo, efficiente e sostenibile.

Per cui 

  • Organizzatori di concorsi: l’invito è di aggiornare i vostri bandi alla luce delle proposte presentate e apportare le modifiche che i tempi richiedono così da rendere l’accesso alla partecipazione più efficiente e sicura.
  • Compagnie teatrali: è tempo di evolvere mettendo a disposizione di chi seleziona i nostri spettacoli, i nostri curriculum ma soprattutto la nostra situazione amministrativa  per alcuni oggi facilitata dalla iscrizione nel RUNTS.

PS Si consiglia di inserire nei bandi un numero di telefono, un indirizzo email ecc. e gli eventuali orari di reperibilità, per agevolare la risoluzione di eventuali dubbi o domande.  Rispondere alle richieste di chiarimento è un segno di cortesia e attenzione verso i partecipanti…per fortuna lo fanno quasi tutti.