Fare pubblicità attraverso le reti delle associazioni no profit.

Ho deciso di scrivere questo post per dire la mia in relazione alla telefonata che ho ricevuto qualche giorno fa da un volenterosissimo Lorenzo Grozzesi di Ancona che si è presentato al claet come collaboratore dell’azienda Domovip.

Che centra un’azienda con la nostra associazione? Che può volere una realtà business da una no profit come noi?

Uno spettacolo, organizzare assieme un evento magari a scopo benefico…ah sì magari stanno facendo un casting…

Questi e altri sono stati gli interrogativi che mi sono saltati in mente, dopo aver saputo chi fosse il mio interlocutore e per conto di chiamava…ma non potevo immaginare quale sarebbe stata la sua proposta.

In sostanza l’obiettivo della telefonata di Lorenzo era quello di proporci di utilizzare la nostra associazione e i responsabili (tra cui il sottoscritto), come leva di reclutamento sul territorio per garantirsi un pubblico a cui presentare i  prodotti aziendali: (letti e matersassi magnetoterapici se non erro).

Come contro partita, l’azienda avrebbe rimborsato al claet , a titolo di donazione o con fattura, 18 € per coppia intervenuta alla serata di presentazione dei prodotti.

La dimostrazione, argomentata da personale specializzato, a quanto detto al telefono, sarebbe stata supportata da annesso rinfresco ed estrazione di un premio (forse un viaggio non ricordo bene) a fine evento , nel caso in cui fossimo riusciti a reclutare gente pari a 10 coppie di persone in su.

Infine Lorenzo, da bravo e simpatico venditore qual’è, ci tiene a farmi presente che l’azienda che propone non fa assolutamente pubblicità e che, facendo moltissime presentazioni sul territorio, possiede una modalità di relazione con il pubblico di sicuro interesse.

Da un punto di vista di approccio telefonico-commerciale  faccio i miei complimenti a Lorenzo perché è davvero bravo, simpatico e affabile e non è facile…tuttavia quando ho chiesto come sia stato preso il mio  numero di telefono ( si trova facilmente su questo sito e non solo), non mi aspettavo la risposta:  “non lo so forse su un volantino etc etc… contatto più di 40 associazione al giorno”!

Ci sono rimasto malissimo!! 😉

…ma comunque, appunto a parte, veniamo a ciò che mi preme di più commentare.

1 La Domivip, a quanto mi è stato riferito nel corso della telefonata, si vanta di non fare pubblicità.

A La cosa tecnicamente non è vera: l’azienda ha un dignitosissimo sito web che è possibile raggiungere qui, fa attività di direct marketing (caro Lorenzo tu sei un promoter favoloso) e operazioni di promozione diretta sul territorio no?

Quest’ultima in particolare è una forma di pubblicità, promozione o comunicazione fra quelle più invasive e non esente da costi!! Per capirci la pubblicità non è solo quella che va in televisione o che trovi nelle pagina pubblicitarie.

Niente di illegale ci mancherebbe anzi!! Però vantarsi di non fare pubblicità non è esatto e poi mi chiedo che ci sarebbe di male nel farla…e che valore aggiunto sia quello di presentarsi alla gente affermando una cosa del genere.

2 L’azienda si propone liberamente alle associazioni no profit.

Fermo restando che chiunque può fare quello che vuole e che non c’è nessunissima violazione di nessunissima legge nel proporsi in questo modo e considerando che la Domivip non è la sola ad aver addotato questo sistema, credo non ci sia nulla di male se  il sottoscritto “approfitti dell’occasione”,  per  esprimere, altrettanto liberamente, le proprie  considerazioni.

A Personalmente credo che queste forme di promozione siano troppo invadenti perché fanno leva  sulle relazioni delle persone (non essenzialmente soci) nelle associazioni, che sono regolate da equilibri di natura spesso amicale che in generale credo sia un peccato mercificare.

B Credo che alle aziende che adottano questo sistema ovviamente e giustamente importi del proprio business e non delle relazioni delle persone nelle associazioni…motivo per cui credo sia bene che procedano ognuno per la propria strada fatto salve  alcune rarissime eccezioni.

C Oggi esistono tantissimi strumenti per dialogare direttamente con le persone (blog, social network etc etc)…da un’azienda, personalmente, mi aspetto che investa in questi modi alternativi per farsi conoscere (se non vuole o non può fare la classica pubblicità), piuttosto che contattare le associazioni per fare presentazioni….sarebbe interessante vedere cosa dice la gente dei prodotti proposti…

Tutto questo per dire che ognuno si sceglie la modalità di marketing che vuole, tuttavia a me oggi (2012) questa proposta da la sensazione di essere, oltre che terribilmente invasiva, anche obsoleta e poco edificante.

D Sui prezzi proposti di rimborso o guadagno della compagnia: di 18 € a coppia intervenuta a titolo di donazione o con fattura ( sono la stessa cosa??)…se a qualcuno può sembrare una bella occasione a me sembra davvero poco.

Infatti  il costo contatto certo di 9 € a persona, al di là del fatto che io non proporrei la cosa neanche per 2000 € a coppia per i motivi suddetti, è davvero un prezzo di mercato  basso e non c’è rinfresco o premio che possa giustificare un esborso così minimo.

Mi sembrava doveroso esprimere quanto detto, in caso ci sia qualcuno che abbia qualche cosa da dire sarò ben felice di confrontarmi con lui.

In ogni caso adesso sapete perché al claet, se ci vedremo, sarà solo perché avremo piacere di stare assieme e perché, se mi arrivasse un invito di questo tipo, declinerò l’invito per fare altro… magari per guardare e commentare l’ultima pubblicità di una nota azienda di materassi!! 😉