Carissimi amici di Fasano, questo post è per voi!
Voi che da sette anni avete la fortuna di assistere come spettatori ai bellissimi spettacoli del festival di teatro “Di scena a Fasano”, e siete quindi un pubblico competente ed attento, vi siete sicuramente fatti un’idea del nostro nuovo spettacolo, “Oh Dio mio!” di Anat Gov, che ha aperto la rassegna oggi e che si è appena concluso.
Cosa ne pensate di questo lavoro? Siete rimasti colpiti ed emozionati da questa storia paradossale in cui umano e mistico si fondono in maniera veramente speciale, lasciando spazio sia alla risata e al divertimento, che alla riflessione e alla commozione?
Vi sono piaciuti gli attori, la regia, le scenografie e le altre scelte tecniche? Ebbene, fatecelo sapere… ci teniamo tantissimo 🙂
Potete commentare sia qui, sotto questo post, che sulla nostra pagina Facebook.
La vostra opinione e le vostre critiche, sicuramente costruttive, ci saranno estremamente utili per i nostri prossimi impegni.
Grazie, e buon proseguimento con la rassegna “Di scena a Fasano”!
Antonella Giuliani
Oh Dio Mio è certamente uno spettacolo brillante, geniale persino: l’idea di Dio costretto ad andare in psicanalisi è la premessa ideale per una trama originale ed ardita, la Bibbia che incontra Woody Allen. Sono certa che il copione sia stato estremamente tentatore, ma decidere di metterlo in scena è stata una scelta coraggiosa: un testo poco (o per nulla) noto, nel mondo del teatro amatoriale, è un grandissimo rischio da correre… c’è il pericolo di non attirare pubblico, di non convincere i selezionatori dei concorsi e delle rassegne… poi un dialogo di 100 minuti, per quanto brillante, è una vera sfida: il rischio dello scambio di battute “telefonate” è dietro l’angolo. Ebbene, secondo il mio parere, ne siete usciti vincitori! Le performance di tutti voi sono state eccezionali (menzione d’onore per Ilaria “Ella” Verdini… la sua capacità di passare dal pianto, al riso – perlopiù isterico, all’empatia sono stati ipnotizzanti…): siete stati talmente credibili e veri da far dimenticare nel giro di pochi minuti l’assurdità del contesto, io personalmente sono stata tentata un paio di volte di rivolgermi davvero a “Dio” per fargli un paio di domandine! La scenografia è assolutamente funzionale e non distraente, anche nelle foto mi sono accorta che fornisce sempre la cornice ideale in ogni fase dello spettacolo (bellissima la presenza metaforica dei palloncini che tendono verso l’alto come le anime in cerca di Dio), come anche le luci un po’ soffuse, i cui pochissimi cambi hanno reso più efficace la puntualizzazione dei giusti momenti topici. Non conosco il copione originale, ma credo di aver riconosciuto il tocco registico di Diego Ciarloni, nell’uso degli spazi (la scelta di sedie e poltrone di volta in volta non mi è parso del tutto casuale) e soprattutto nella toccante scena finale… (grazie ancora a Simona Paolella per i brividi che mi ha donato).
Vabbè avevo promesso di essere spietata… ho giusto un appunto da fare: i volumi di voce a volte erano un po’ troppo bassi (soprattutto nei primi minuti di spettacolo, il signor D forse era troppo dimesso, tanto che anche in seconda fila ho un po’ faticato a sentire alcuni finali di frase). E poi… poi… no, mi spiace, non trovo altre critiche da fare. E’ sempre un piacere vedervi all’opera! Grazie
Diego
Cara Antonella anzitutto grazie per essere venuta allo spettacolo e di esserci venuta a salutare dietro le quinte a testimonianza che il legame creatosi qualche anno fa a Castellana Grotte in occasione della “Stalattite d’oro” non è stato per nulla scalfito dal tempo e questo, già di suo, è un fatto davvero importante e degno di nota.
Detto ciò la tua analisi e le foto che ci hai fatto e condiviso (grazie) sono la testimonianza che questo testo ha catturato fortemente anche te che sei riuscita, dopo averlo visto solo una volta, a coglierne quegli aspetti che solo uno spettatore perfettamente dentro la storia, oltre che “preparato e attento” può intuire.
Chapeau!
Per il resto è possibile che l’audio non sia stato dei migliori soprattutto all’inizio…in cui il tecnico audio ha dovuto settare un po’ la resa dei microfoni che amplificavano la voce tipo “effetto lattina vuota”…per questo, almeno chi ti scrive, non alzava la voce quasi avesse paura che la resa fosse ancora peggiore…poi per fortuna tutto si è sistemato e mi sembra che sia filato via tutto liscio o quasi.
Comunque grazie per la tua spietata analisi…c’ha commosso e ci serve.
Un abbraccio e alla prossima in quel di Puglia, ormai la nostra seconda casa teatrale.
Maria Giovanna
Ciao a tutta la compagnia, io mi sono commossa alla fine con il vostro abbraccio finale e sono d’accordo con Antonella giuliani per la scelta coraggiosa del testo. E comunque siete stati bravissimi nel tenere comunque desta l’attenzione del pubblico che vi seguiva in un rigoroso silenzio. Le uniche lamentele che ho sentito(poche a dir la verità) erano per l’audio nel senso che sopra si sentiva poco e niente sopratutto le battute di Ilaria. Per il resto complimenti, a me avete trasmesso emozioni.Spero di incontrarvi di nuovo,un abbraccio a tutti!!!!
Diego
Ciao Maria Giovanna!
Grazie per le belle parole e per le considerazioni.
Ovviamente ci spiace per l’audio non perfetto ma la prima volta in un teatro per noi nuovo può nascondere delle insidie che però dovrebbero essere state limitate a pochi da quello che dici.
Siamo certi che avremo modo di rivederci magari per stare ancora simpaticamente assieme, mangiando un boccone e parlando di teatro.
Un abbraccio a te, alla compagnia e alla tua simpaticissima mamma!
Anna
Condivido pienamente quanto minuziosamente descritto dalla spettatrice di Castellana. Ma permettetemi di esprimere una piccola negatività che ho colto sulle battute iniziali di Ella e del signor D e che si è annullata man mano che entravate nei personaggi: una freddezza di espressione come da principiante, assurda nel vostro caso, che fortunatamente è andata via via scomparendo per lasciare spazio ad una recitazione sentita ed emozionante. Complimenti a Simona per la voce, dolcezza, e per il particolare arrangiamento di un “Alleluja” che ha contribuito a dare brividi sul finale. Brava la piccola Noemi con la quale riuscii quella sera a complimentarmi dal vivo.
Diego
Ciao Anna.
Come prima cosa grazie per averci scritto.
In relazione a ciò che dici possiamo solo dire che se hai notato un po’ di difficoltà iniziale è possibile che ci sia stata veramente. Vedremo di farci caso per la prossime repliche. Tieni però conto che all’inizio un po’ di impaccio è voluto e la freddezza è data forse un po’ anche dal testo che, come nella stragrande maggioranza dei casi, introduce lo spettatore nel vivo della storia attraverso dei passaggi scontati, quasi al limite del banale.
Ovviamente queste non vogliono essere scusanti ma solo ipotesi di spiegazioni, di quanto hai indicato, per pensare a provare a migliorare dove tu hai colto il bisogno di farlo.
Per il resto ci fa piacere che lo spettacolo sia stato di tuo gradimento.